sabato, giugno 16, 2007

Associazione Due giugno

Introduzione di Carlo Ghezzi
Hotel Minerva, Roma 15 giugno 2007

Chi siamo e cosa vogliamo. Siamo donne e uomini che si sono misurati nel recente congresso dei DS e che hanno fatto vivere le loro posizioni collocandosi nelle mozioni sia di maggioranza che di minoranza. Alcuni di noi non sono invece iscritti a nessun partito.
Riteniamo che la democrazia italiana abbia bisogno di una forza politica nuova, capace di riunificate il campo di forze di progresso, oggi disperso, diviso e segmentato, che si candidi a riprogettare il paese e a guidarlo, ad essere la sinistra moderna del secolo che è da poco iniziato. Con questa impostazione intendiamo cimentarci nella fase costituente per la formazione del Partito Democratico per dare alla democrazia italiana un nuovo soggetto politico popolare di sinistra, pluralista e radicato nel mondo dei lavori, dei saperi, della ricerca, dei ceti produttivi, in grado di svolgere la funzione sociale e di governo dei grandi partiti socialisti e socialdemocratici europei. I congressi dei DS e della Margherita non hanno sciolto una serie di nodi a partire dalla collocazione internazionale della nuova forza politica. Alcuni compagni, con i quali abbiamo condiviso alcune nostre battaglie all’interno dei DS, hanno scelto una strada diversa dalla nostra e hanno intrapreso un progetto di aggregazione della sinistra critica.

Ci pare paradossale che i maggiori progetti oggi in discussione di ristrutturazione della sinistra e del campo riformista lascino indefinita la questione della affiliazione europea. Una questione non si può aggirare. L’Europa è ormai il principale e più decisivo spazio della politica e solo nel PSE si trova la strumentazione per affrontare, nella dimensione globale, le più importanti sfide della modernità.
Seguitiamo a considerare deficitari e rischiosi sia i tempi che le modalità con cui si sta procedendo alla definizione della fase costituente del Partito Democratico. Confusione, incertezze, autoreferenzialità, smodata attenzione alla leadership e pochissima ai contenuti programmatici e ideali la stanno attualmente caratterizzando. Il manifesto del partito democratico appare, a nostro giudizio, decisamente inadeguato, è da riscrivere in modo radicale. Deve essere il frutto di una vera e pluralistica partecipazione.
Si sta aprendo una fase che dovrà definire i caratteri di un nuovo partito e le sue regole in un confronto serrato su quali debbano esserne le basi culturali, i contenuti programmatici, i riferimenti ideali, il modello organizzativo e le regole di partecipazione e di adesione. Dalla riuscita o meno di questo progetto dipenderà il futuro della Sinistra italiana. Al termine dei lavori della costituente ognuno potrà liberamente valutare, con la massima serenità e con elementi di concreta ponderazione, se si saranno realizzate le condizioni per aderire alla nuova forza politica o meno.
Abbiamo così deciso di avviare la costituzione di una Associazione nazionale denominata “Due Giugno” quale luogo aperto di elaborazione, confronto, formazione, comunicazione e iniziativa politica. Una Associazione che sin dalla sua nascita costruisce un rapporto diretto con strutture associative che sono nate o stanno nascendo in molte regioni (Toscana, Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte e altre ancora) con le quali intendiamo consolidare, e in diversi casi lo stiamo già facendo, un rapporto politico-culturale e organizzativo in rete. L’Associazione sostiene, anche per mezzo della propria adesione, i movimenti politici operanti a livello nazionale, europeo, e internazionale di ispirazione democratica, laica, socialista e ambientalista. Per questo riteniamo si debba consolidare uno stretto rapporti con il PSE e con il suo gruppo al Parlamento Europeo.
Abbiamo voluto chiamarla “Due giugno” perché ripropone una data fondamentale nella nostra storia, quella della elezione della Assemblea costituente del 1946, della scelta della Repubblica, nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro, che ha tracciato la strada della rinascita della democrazia nel nostro paese e del suo sviluppo civile, economico e culturale.
L’Associazione «Due giugno» si ispira ai valori della democrazia, della laicità, del socialismo, della sostenibilità ambientale. Si propone di promuovere il dibattito civile, culturale e politico e di realizzare iniziative tendenti alla diffusione e alla affermazione dei propri valori fondativi. Possono aderire alla Associazione “Due giugno” tutti coloro che condividano gli scopi e le finalità della Associazione stessa.
Possono altresì aderirvi - sia direttamente che in forma federativa - persone giuridiche e associazioni riconosciute e non riconosciute che non abbiano fine di lucro e siano di carattere politico e culturale, nonché Circoli, Gruppi tematici, Comitati ed Organizzazioni di carattere politico, culturale, sociale.
Riteniamo che la sfida per la costruzione di un partito nuovo passi per la sua capacità di far convivere forze radicali, riformiste e nuove culture. Ora si tratta di discutere con passione, intelligenza e concretezza quali siano i caratteri fondanti di un nuovo partito e cosa esso debba essere nel panorama politico italiano ed europeo.
In forma autonoma e con la nostra visione critica, intendiamo concorrere alla riconquista nella società un sentimento di fiducia verso una politica pulita, coerente e vicina ai problemi dei cittadini, e, insieme, improntata a grandi ideali di libertà, di giustizia, di promozione dei diritti individuali. Va ridefinita una etica della politica che ripristini un circuito di fiducia su valori condivisi tra eletti, militanti ed elettori.
Va affermata la piena laicità della politica e dello Stato, il pieno rispetto dell'orientamento e delle scelte di vita di ciascuno, considerando la laicità un principio universale che salvaguarda tutti, un elemento di garanzia collettiva per credenti e non credenti, fedeli a una o un'altra religione. La laicità è lo spazio pubblico dove è consentito il libero confronto democratico tra le diverse posizioni, dando ad esse pari dignità. La laicità è condizione della democrazia e della convivenza tra liberi cittadini. La libertà di ognuno, il credo religioso o filosofico non possono colpire l’identità, i diritti e la libertà di altri.
Siamo impegnati per la promozione di un nuovo patto sociale che parta da una incisiva e redistributiva politica dei redditi, che innovi e renda più efficaci i servizi alla persona. Il cuore della questione, il discrimine invalicabile tra destra e sinistra rimane, ancora oggi, la prospettiva dello Stato sociale, un sistema universalistico e inclusivo che assicuri a tutti un’effettiva cittadinanza. Siamo dunque, una profonda riorganizzazione, ma al tempo stesso una rigorosa difesa dei cardini fondamentali del welfare.

Va riprecisato il nostro radicamento sociale con l’elaborazione di una nuova centralità del lavoro. Senza lavoro e senza diritti sul lavoro si è cittadini dimezzati. Il valore del lavoro, la sua dignità sono e restano il baricentro culturale di una grande forza democratica, socialista e riformista anche nei tumultuosi tempi di cambiamento che stiamo attraversando. Oggi abbiamo purtroppo un mercato del lavoro che traduce la flessibilità in precariato. La flessibilità del lavoro deve essere regolata e deve mettere in rilievo il tema della conoscenza, della formazione continua, delle nuove relazioni fra tempo di lavoro e tempo di vita e i diritti delle persone. Il lavoro è il primo terreno sul quale ciascuno sperimenta la propria cittadinanza.
Lo sviluppo della economia deve poggiare su innovazione, ricerca, saperi, infrastrutture, su imprese di qualità e capaci di crescere; si devono contrastare con determinazione le rendite e liberare risorse nuove per allargare e rafforzare un mercato che incorpori regolamentazione. Attuare politiche che tutelino e promuovano i beni comuni, primo fra tutti l’ambiente, ma anche la cultura, le risorse immateriali.

La riconversione ecologica dell’economia deve promuovere innovazione imprenditoriale e di sistema ridefinendo lo sviluppo come risultante dei fattori di miglioramento qualitativo umano, sociale, ambientale e culturale della produzione. Il concetto stesso di sviluppo sostenibile è sempre più legato al futuro dell'umanità.
Va promossa una politica di genere e di pari opportunità, che abbia l’obiettivo di rendere concretamente più permeabili i mondi della politica, del lavoro, della ricerca, delle istituzioni alla presenza e alla cultura delle donne, insieme ad una politica di tutela e promozione dei diritti delle donne nella vita sociale e civile.

Il multilaterismo e il dialogo costituiscono la migliore forma di prevenzione e risoluzione dei conflitti internazionali per la costruzione di una politica di pace fra i popoli.
Intendiamo dunque contribuire alla nascita di un partito che deve essere plurale ma avere una propria identità, che sappia ascoltare la società tutta, ma che continui a rappresentare la tradizione e le aspirazioni di progresso del popolo della sinistra italiana, che guardi alle nuove generazioni come investimento per un mondo migliore e nasca con la forza, le idee e il coraggio sufficienti per rinnovare la politica italiana. Insomma un partito di livello europeo quale oggi non abbiamo e rischiamo anche in futuro di non avere.
Abbiamo reso noto un primo elenco di soci promotori della Associazione che si allunga continuamente. Oggi viene presentata la nascita dell’Associazione e il suo statuto, da domani prende avvio la nostra iniziativa politica.

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